Atlante di Torino

 





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La prima rete di omnibus a cavalli nel 1845

 

image-1La rete dei trasporti nel 1845

 

 

 

 

 



image-1La rete dei trasporti nel 1853

 

 

 

 

 




image-1La rete dei trasporti nel 1890

 

 

 

 

 

 



image-1 Omnibus


Nel 1835 viene presentata da Adriano Toaran, di Lione, la prima richiesta per la concessione di un servizio di trasporto urbano che non viene rilasciata.
Dieci anni dopo veniva data al signor Rissone di Moncalieri che da alcuni anni esercitava un servizio di trasporto tra Torino e Moncalieri. Furono concesse due linee di omnibus a cavalli. Una da Borgo Nuovo (via Mazzini angolo c.so Cairoli) alla Porta d’Italia (p.zza della Repubblica) di km. 2,900, l’altra da Porta Susa a Porta Po ( piazza della Gran Madre) di km. 2,700 che diventarono le linee 1 e 2. La tariffa era di 20 centesimi indistinta per qualunque percorso. I passaggi avevano una frequenza di venti minuti.
ll trasporto pubblico era effettuato con gli omnibus che viaggiavano su gomma trainati da cavalli su rotaie di granito presenti in molte vie cittadine

image-1Nel 1869 il trasporto cittadino era affidato all’omnibus trainato da cavalli che aveva il capolinea in piazza Castello al 12.

 

 


Le linee:
1 - via Po fino alla Gran Madre
2 - via Garibaldi a Borgo San Donato
3 - via Roma al Belvedere
4 - Palazzo di Città alla stazione per Ciriè
Ogni corsa costava 10 centesimi (0,41 Euro)

image-1I trasporti extraurbani avvenivano tramite diligenze, ad esempio: quelle per Carignano partivano dall’albergo Roma, in via Cavour 1 e quelle per Chieri da via Po 25. Ogni corsa costava 1 Lira (4,06 Euro).
I tram a cavalli compaiono nel 1871 tra Piazza Castello e la Barriera di Nizza. L’ing. Zaverio Avenati ottiene dal Comune la concessione per posare linee di guide in ferro al servizio di vetture-omnibus a cavalli e di istituire tre nuove linee: la 4, la 5 e la 6. I tram a cavalli tenevano la sinistra
In quell’anno comparve il primo cartello pubblicitario italiano, esposto su un tram a cavalli.

La prima linea italiana di tram su rotaie di ferro
Per rendere più veloce e meno faticoso per gli animali il trasporto dei passeggeri, il primo gennaio del 1872 nasce a Torino la prima linea di tram a cavalli su rotaia di ferro
E’ la prima in Italia 
Era lunga 3430 metri che collegavano piazza Castello con la Barriera Nizza (l'attuale piazza Carducci)
Il servizio era attivo ogni 10 minuti.. Ogni vettura poteva contenere all'incirca 30 persone, la corsa completa durava 20 minuti e costava 10 centesim

image-1image-1Tre anni dopo altre due linee, sempre da Piazza Castello, collegano le Barriere di Casale e di Piacenza, per un totale di 11,6 chilometri.
Nel 1874 una società belga sotto la denominazione “ Società anonima dei Tramways di Torino” rileva le linee dell’Avenati.
Tra il 1877 ed il 1884 vengono collegate al capoluogo: Druento, Poirino, Piossasco,Vinoso, Settimo, Chiasso, Rivoli (già dal 1871), Pianezza. Le linee sono 18 suddivise tra due società per una lunghezza complessiva di km. 58,680 (anno di riferimento 1890).
Nel 1890 la rete si allunga a 58 Km e nel 1897 inizia l’elettrificazione. Intanto le diverse aziende concessionarie sono confluite nella “Belga” (le società in realtà sono due, unite da una sola amministrazione: la “Société Belge-Tourinoise de Tramways” e la “Società Torinese di Tramway e Ferrovie Economiche”).
Per le linee principali la frequenza era anche di soli 10 minuti e le tariffe comuni alle due compagnie erano di 10 centesimi per tratta e di 15 per alcuni percorsi completi (un quotidiano costava 5 centesimi).
1897 si elettrifica l’intera rete di trasporto. Nello stesso anno le due società ( la Belga e la Torinese) si riuniscono in un’unica gestione, si affianca la Società Anonima Elettricità Alta Italia, costituitasi nel 1896 con otto reti in concessione.

Leggi: Il primo tram elettrico a Torino




image-1Nel 1907 l’Amministrazione comunale riscatta le concessioni della Società Alta Italia e dà il via all’Azienda Tranvie Municipali.
Nel 1915 la rete ha un’estensione di 68 Km. Le vetture della “Belga” erano dipinte di verde, quelle SIAEI (e poi l’ATM) in rosso e crema.
Nel 1922 il Comune rileva la “Belga” e riorganizza la rete, operazione quanto mai necessaria perché nel centro storico diverse linee delle due società seguivano percorsi analoghi, e inoltre avevano ciascuna binari propri. In alcuni viali si aggiungevano anche i binari delle linee intercomunali, generando un vero groviglio di rotaie e di veicoli: anche se il traffico era estremamente ridotto rispetto ad oggi, la situazione creava molti disagi.
Nel 1922 l’Amministrazione Comunale, con 15 anni di anticipo rispetto alla scadenza contrattuale, riscatta tutto il materiale e gli impianti privati.
Nel 1925 la corsa semplice costava venti centesimi (2 ore di lavoro di un operaio equivalenti a 0.14 Euro)
Nel 1928 raggiungeva i 144 Km arrivando ai 192 Km nel 1940. Il dopo-guerra vede il progressivo abbandono dei tram a favore degli autobus.
Nel 1928 (mese di gennaio) in via sperimentale vengono introdotti gli autobus per percorsi periferici e precollinari.

image-1Nel 1940 la lunghezza dell’esercizio è di km-192,500 e la popolazione ha raggiunto le 708.000 unità.

 

 

 

 

 

 


image-1Vedi le immagini di biglietti e bigliettai nel corso degli anni.

 

 

 

 


Nel dopoguerra ci sono fasi diverse: dal ’45 al ’49 si deve ricostruire un parco rotabile fortemente danneggiato; dal ’50 al ’66 si ha una crescita demografica ed economica dirompente unito all’espansione della motorizzazione privata; nel ’70 la crisi economica.
Nel 1964 lo sviluppo della rete è ancora di 183 Km, nel 1979 si è ridotto a 136 Km e nel 1989 sono solo più 102 i Km gestiti.

Vedi l'approfondimento: L'incidente del tram fantasma nel 1958


Vedi le immagini dei tram torinesi e della città nell'800

 

 

 

 

Vedi le immagini dei tram torinesi e della città dal 1900 al 1910

 

 

 

 

Vedi le immagini dei tram torinesie della città dal 1911 al 1920