Atlante di Torino



image-1 Il nemico più pericoloso
Per combattere gli incendi si dislocavano vedette sulle torri, sui campanili delle chiese con servizi di pattugliamento notturno eseguiti da soldati.

Nel 1333 il Comune ne pose alcune sul campanile della chiesa di Sant’Andrea. Risiedendo stabilmente sulle torri, i custodi avevano il compito di sorvegliare di giorno e di notte il territorio cittadino.

Il 27/7/1442 si deliberò di approntare dei secchi in cuoio e scale sovrapponibili per combattere il fuoco, creando un organismo per la difesa civile della popolazione.


image-1Nel 1668 il Comune acquistò tre sifoni mobili per spegnere gli incendi. Per combattere il fuoco erano impiegati facchini e brentatori (che trasportavano il vino dai carri-botte alle botti degli osti con dei recipienti chiamati brente), con i loro recipienti sulle spalle questi, in caso d’emergenza, trasportavano l’acqua dopo averla prelevata dai pozzi e dalle bealere. Per accorrere più prontamente, abitavano tutti nei dintorni della chiesa di Santo Spirito, in via Cappel Verde. Le sue campane, battendo a martello, avevano il compito di allertarli per l’incombente pericolo.

Leggi: gli allarmi per gli incendi nel '700



Nel 1725 si dispose anche l’utilizzo di falegnami e muratori.
Alle brente, utilizzate nella prima metà del Settecento, si sostituirono le pompe a mano e le trombe idrauliche.

Il primo regolamento stampato
Il più antico regolamento a stampa "da osservarsi nei casi di incendio nella Città di Torino", risale al 20 aprile 1776, pubblicato con manifesto di Don Filippo Valentino Asinari, Marchese di San Marsano e di Caraglio, Conte di Costigliole, Cartos e Castelletto Val d'Erro, Cavaliere del Supremo Ordine della SS. Annunziata, Gran Croce e Commendatore della Sacra Religione ed Ordine Militaredei Santi Maurizio e Lazzaro, Generale di Cavalleria e Governatore della Città e Provincia di Torino.
* I - Occorrendo il caso d'incendio, i segnali da darsene al pubblico dovranno essere diversi secondo la diversità del medesimo : qualorail fuoco prenda solamentead un camino, il segnale si darà con interrotti tocchi di campana e col semplice "rapel" del tamburo; ove poi il fuoco appicciato ad una qualche fabbrica il segnale in tal caso verrà dato dalle campane con tocchi continui e dal tamburo con battere la "generala". Per indicare il sito dell'incendio dovranno suonare tutte le campane circonvicine al luogo del medesimo, oltre a quelle della Chiesa dello Spirito Santo a viso dei brentatori per il servizio d'acqua.
* II - Per l'estinzione degli incendi saranno destinate cinque pompe, quattro delle quali collocate alle quattro porte della Città (e da trasportarsi dai soldati di guardia alla porta) e la quinta al Palazzo Civico.
* III - Oltre le cinque pompe suddette ve ne saranno due altre più piccole e portatili, una al Corpo di Guardia di S. Tommaso e l'altra a quello di S. Domenico e quest verranno trasportate dai soldati del rispettivo Corpo di Guardia.
* IV - Caduna delle summenzionate cinque pompe avrà la dote dei seguenti utensili :
- 12 tubi di cuoio di un trabucco caduno;
- 2 corde da pozzo;
- 2 corde ordinario dette "cobiette" di trabucchi 10;
- 1 scala lunga da reggersi senza appoggio;
- 1 materasso per radunare l'acqua della dora ;
- 1 secchia di corame; 1 palo; 1 picco; 1 lanterna perforata.

Nel 1786 il compito di spegnere gli incendi fu affidato ai soldati di artiglieria.

image-1Nel 1824 venne formata la compagnia di operai-guardie del fuoco. Nel 1840 il corpo contava 50 uomini, pagati dal Comune, dove avevano la loro caserma con 17 “trombe” (sifoni mobili) dislocati in varie parti della città.
Venivano allertati dalle campane a martello delle chiese più vicine al luogo colpito. Il segnale veniva ricevuto dai tamburini dei Corpi di Guardia che suonavano il Rapel o la Generala, a seconda della gravità dell’incendio.
Dalla Porta Po, dalla Porta Nuova, dalla Porta Palatina e dalla Porta Susina, e nei casi gravi anche dal Palazzo di Città, accorrevano con le loro pompe circa 150 uomini. Altri 150 soldati armati controllavano l’ordine pubblico, le suppellettili e le masserizie che venivano accumulate in strada nell’intento di sottrarre alle fiamme più combustibile possibile. 

Intorno al 1740 David Chatel, nominato primo Direttore delle pompe della città, fece modificare, rendendole più efficienti, le pompe che erano arrivate dalla Germania.
Il territorio, sia urbano che extraurbano, poteva contare su sei pompe strategicamente dislocate nei punti nevralgici della città con un servizio ippotrainato.

E’ interessante notare che il 13 gennaio 1829 venne fondata la prima compagnia di assicurazioni contro gli incendi, la Società Reale, cui seguì, nel 1833 la Compagnia Anonima di Assicurazioni, ma già dal 1773 era stato stampato un progetto in questo senso.

image-1Nascono i Pompieri
Il corpo dei pompieri nacque il 22 ottobre del 1824 con l’istituzione da parte del re Carlo Felice della Compagnia Guardie a Fuoco per la Città di Torino.
Inizialmente l’organico era composto da 43 uomini: un Capitano, un Tenente, due Sergenti, otto Caporali, una Trombetta e 30 Operai guardie.
Due anni dopo venne aumentato di sei unità più un Capitano Comandante e un Luogotenente. I componenti la compagnia erano prevalentemente artigiani e operai impiegati nelle diverse officine della città che avevano l’obbligo di esercitarsi con le varie attrezzature tutte le domeniche mattina.
Furono istituite due stazioni di guardia, una al Palazzo di Città dove erano custodite le pompe di proprietà del comune; l’altra presso il Palazzo Reale per quelle di proprietà del re.

I tempi di organizzazione e di uscita della squadra erano inevitabilmente lunghi, e si ripercuotevano sulla gravità dell’incendio.
I pompieri, inoltre, giungevano sul luogo già stanchi a causa del faticoso trasporto del materiale (all’epoca il traino era ancora affidato alla sola forza fisica degli uomini).
Nel 1862 si organizzarono cinque stazioni di guardia, collegate telegraficamente con la Stazione Centrale di Palazzo Civico, portando l’organico a 101 unità.

Leggi l'approfondimento sulle tristi vicende dell'incendio di casa Tarino in via Po nel 1862

Nel 1907 il Corpo venne dotato delle prime quattro vetture con motore a benzina per il traino delle pesanti pompe a vapore e il trasporto del personale. 
Il grande salto tecnologico avvenne due anni dopo, con l’acquisto delle prime due autopompe in vista dell’Esposizione Universale del 1911.
Il 1° novembre 1915 gli ultimi cinque cavalli, lasciarono definitivamente le scuderie della caserma delle Fontane di Santa Barbara (vicino a Porta Palazzo) per terminare la loro onorata carriera, durata ben ventotto anni, nei corpi di provincia.

Le riforme che si ebbero dal 1934 al 1936 portarono all’aumento degli effettivi e alla dotazione di nuovi mezzi, creando nuove sedi distaccate.
L’organico in questo periodo ammontava a 188 uomini e rimase pressoché invariato fino all’inizio della seconda guerra mondiale.

A conclusione del conflitto i morti per i bombardamenti sofferti tra la popolazione civile, in città, furono 2.069 ed i feriti 2.695; i Vigili del Fuoco deceduti per azioni di soccorso furono 4.

Gli interventi compiuti dai Vigili del Fuoco nella Provincia di Torino nel corso dell’anno 2000 sono stati più di 30.000.

I distaccamenti permanenti dei Vigili del Fuoco attualmente si trovano: a Sud (Lingotto), a Ovest (Grugliasco) e a Nord (sede Centrale e distaccamento Stura), mentre rimangono meno serviti il centro e l’intera zona Est della città, che comprende anche la collina e la fascia fluviale del Po.

Alcuni degli incendi più gravi

217ac ..Annibale distrugge la città
70... ....soldati di Vitellio incendiano la città
906......saraceni danno fuoco a S. Andrea (Consolata)
1030... i Longobardi incendiano la città
1240... tumulti cittadini
1532... cappella Ducale della Sindone
1640... villa della Regina
1653... chiesa del Corpus Domini
1667... galleria di piazza Castello
1697... palazzo Madama
1716... torre di palazzo Madama
1725... palazzo della Zecca
1786... teatro Carignano
1816... palazzo del regio Parco
1817... palazzo di Città
1821... palazzo Chiablese
1828... teatro Sutera
1840... albergo Dogana Vecchia
1862... casa Tarino in via Po
1864... Ministero Finanze
1868... teatro Alberto Nota
1875... via Milano 14
1880... Istituto Figlie dei Militari
1894... fabbrica d’armi di Valdocco
1904... biblioteca Università - leggi l'approfondimento
1936... teatro Regio
1997... cappella del Duomo
2007... acciaieria Thyssen