Atlante di Torino



L’albergo Bonne Femme, inizialmente sito in via Barbaroux 1, si trasferì qui, in via Pietro Micca.
Al centro l’albergo Regina, in corso Matteotti e a destra il Centro, in via Bertola.

 

Nel medioevo i mercanti in transito avevano l’obbligo di fermarsi almeno per una notte in uno degli alberghi della città.
Nel 1349 Stefano de Colleto era proprietario dell’Albergo del Cappello con 14 letti sulla strada di Porta Palazzo.
Da una lettera di un compagno di viaggio di Chiara Gonzaga, sorella del duca Francesco, sappiamo che la duchessa transitò da Torino nel giugno del 1481.
Pernottarono all’albergo di San Giorgio, in contrada dei Pasticceri (ore via conte Verde). Nel 1852 in città c’erano 82 alberghi

image-1Chi arriva in albergo finisce sul giornale
Nel 1884 sulla "Gazzetta Piemontese", antesignana de "La Stampa", venivano pubblicati i nomi dei forestieri presenti negli alberghi della città.

 

 

Alcuni degli alberghi più importanti nel corso degli anni:

image-1Abbondanza - in via San Tommaso 7 isola di Sant'Eusebio, già Sussambrino e Tre Quartini
Albero Fiorito - in contrada del Senato 8, isola S. Obertino, scomparso nello sventramento,
esisteva già nel 1680.
Anatra - dette il nome alla via detta poi della Caccia.
Angelo - originariamente ubicato nella Corte del Burro (isolato del Comune) già nel 1669 si hanno documenti della sua esistenza. In seguito ne esistette un altro in via S. Francesco d’Assisi, 12 e in via Roma 20-22.
Anello - situato nell’odierna via Cesare Battisti prima chiamata del Giardino poi Finanze.
Anitra (Annia)- via della Caccia ora via Monte di Pietà.
, id. S. Cristina: p. di S. Carlo.
Astoria - via XX Settembre 4, era sede di un distaccamento tedesco e il 26 luglio del 1943 fu teatro di uno scontro violento tra soldati germanici e dimostranti in festa per la caduta del fascismo. Le forze dell'ordine italiane riuscirono ad evitare una carneficina.
Barbara (S. Barbara) al borgo di Po.
Batteria
(della) id. S. Antonio di Padova, p. di S. Carlo.
Bastoni
(dei) id. S. Avventino, p. di S. Tomaso.
Berta
- all' angolo della contrada Nuova con quella della Barra di Ferro (via Roma angolo via Bertola d'oggi) in faccia all'albergo della Verna.
Bonne Femme - già rinomato nel secolo XVIII. Lo sventramento della via Pietro Micca lo spostò di poco dalla vecchia sede nella contrada dei Guar­dinfanti 1 in via Pietro Micca 3, ora scomparso. Detto pure Métropole Feder.
Borgo Cuneo id. S. Clemente: p. di S. Filippo.
Bottaia d'Oro - nel dedalo di cortili dell'isola di Sant'Eusebio fra le contrade Barra di Ferro e Santa Teresa.
Brunetta (La Brunetta) id. S. Chiaffredo, p. di S. Dalmazzo.
Bue Rosso
- in via XX Settembre (prima via S. Maurizio 10) all’altezza di via Barbaroux vicino alla farmacia “Ceresole”. Citato in un rogito del 1601 e in un editto del 29 marzo 1639 ove figurano pure Castagna presso San Tommaso, Gambero D’oro che diede il nome ad un tratto di via Bertola, Rosa Rossa che battezzò il tratto tra le vie Barbaroux e Garibaldi della moderna via XX Settembre, e Scudo Di Francia, nella via di S. Tommaso 12 prospiciente la liquoreria Ceria.

L’albergo Europa, con l’imbocco di via Roma vecchia, e l’albergo Firenze
entrambi situati in piazza Castello all’inizio del 900.


Caccia Reale - già detto dell'Anatra, id. S. Emanuol, p. di S. Tomaso.
Camelotto o Gamelotto - esisteva nel 1630 in contrada San Tommaso 3. In un vicolo omonimo.
Campana - nel vicolo fra le contrade della Palma e Due Buoi a cui dava il nome. Poi vicolo Viotti ora scomparso
Campanile - in piazza Milano parte sud della piazza Emanuele Filiberto (ora Repubblica). Nella prima metà del 1800 esisteva quivi un locale tipo ristorante gestito da una certa Pina la « pitansera ». Nel 1835 Pina ce­dette ad Antonio Prato che trasformò il refettorio in un albergo, con­servando il nome. Da Prato passò a Molin; famoso pel vino di Santa Vittoria.
Canestrelli - in contrada della Palma (ora via Viotti) che un tempo si chiamava contrada dei Canestrelli.
Cannon d’Oro - Dava il nome all’attuale via Montebello Cappel d’Oro - via Montebello 2
Cannoniere a cavallo id. S. Sudario, p. diS. Croco.
Cappel d'Oro - nell'omonima contrada ora detta in parte via Quattro Marzo.
Cappel rosso - nel 1580 in quest'albergo il nobile Giovenale Bava di Fossano dichiarava di aver ricevuto da Luigi Parpaglia dei signori di Revigliasco il residuo della dote di Maria sua moglie e zia di esso Luigi.
Cappel verde id. S. Biagio p. id. Da Millefiori (Mirafiori) il 12 ottobre del 1631 Vittorio Amedeo I concedeva a... « Lionardo Giordano hosto del capei verde in Torino..» di potere liberamente recarsi al convento di S. Domenico di Chiori od ivi lovare le cose sue che nel precedente anno, così memorabile per la funesta pestilenza che afflisse notevole parte d’Italia, egli aveva deposte.
Carrozzera -id. S. Stefano p. id.
Cappello Verde
- via Cappel Verde 3
Castagna - esisteva nel 1601 ed ancora nel 1639. Era presso San Tommaso. Cavallo Grigio, da secoli nella contrada Nuova (via Roma d' oggi).
Cavallo Grigio - da secoli nella stessa sede di via Roma, 38.
Cavallo Rosso - via Roma 34.
Corona Grossa - nominato nell'Editto del 1639. Nel 1781 è indicato in casa Visetti, cantone Santo Stefano. Nel 1798 si trasformò in Albergo Unio­ne. Sul caratteristico cortile venne piantato un albero della Libertà. L'isola di Santo Stefano era quella compresa fra le contrade Basilica, Quattro Pietre (ora Porta Palatina), del Gallo (ora Tasso) e Maschere (ora Conte Verde).
Centauro - Servì ad ampliare il vecchio palazzo del Comune.
Chiavi - Vicino alla chiesa dello Spirito Santo già nel 1490.
Ciriegia (La).
Citrone d'oro - id. S. Federico, p. di S. Filippo.
La colomba - id. S. Sudario, p. di S. Croce.
Corona grossa - id. S. Stefano, p. di S. Gio.
Tre Corone - id. S. Lazzaro, p. di S. Tomaso. Era proprietario nel 1567 Claudio Vernetto che in quell’anno diè alloggio ad Antonio dei conti di Valperga, signor di Cerconasco, come ci rivela un inventario doU'archivio notarile di Susa. 1126 gennaio 1602 Oddino Raymondo oste sotto l’insegna dello 3 corone faceva acquisto di una casa nel quartiere di porta Marmorea semovente dalla provostura della metropolitana.
Corte della cassina, id. S. Sebastiano p. di S, Croce.
Corte del Rosario id. S. Nicola, p. di S. Agostino.
Citrone - In via S. Maurizio, ora via XX Settembre per lo sventramento si spostò poco lontano.
Concordia - Situato in via Po 20 faceva probabilmente parte dei richiami Giacobini per l’influenza della Francia repubblicana: Albero della Libertà, Cuori liberi, Cuori sinceri, Indipendenza, Libertà perfetta etc.
Commercio - In via Seminario (ora via XX Settembre) dal 1770. Fu anche chiamato Molineri.
Corte della cassina - id. S. Sebastiano p. di S, Croce.
Corte del Rosario - id. S. Nicola, p. di S. Agostino.
Croce Bianca - Considerato già antico in atti giudiziari del 1792 contro un certo Minuti, imputato di corruzione di soldati piemontesi per avere informazioni, per conto della Francia, su una strada sotterranea che portasse da fuori le mura fino alla Crocetta. Verso il 1840 ospitò il mago benefico di via delle Finanze (ora via Cesare Battisti), specialista delle novità e degli articoli parigini.
Croce d'Oro - nell'omonima contrada, isola di San Marziale. Distrutto per la formazione della piazza Cesare Augusto.
Croce Rossa - nella contrada della Basilica, isola di Santo Stefano.

Delle Indie - in via dei Pellicciai (Bogino), nel tratto ora detto via Vasco, nella casa dove abitava il giacobino Giovanni Ranza.
Del Moro - malfamato, in piazza Carlina
D’Italia - nella contrada d'Italia (ora via Milano), nell’isola di S.Rosalia (4) isolato di S.Gabriele (57) come la Dogana Vecchia.
Due Pomi.

Dogana Nuova - nella contrada dell'Albero Fiorito presso la chiesa di San Domenico, in casa Falletti, isola San Gabriele. Diede il nome al tratto finale della contrada Bellezia, Esisteva nel 1781 e nel 1825, al numero 13 di tale contrada.
Dogana Vecchia - nel 700 nella contrada che da piazza delle Erbe va verso l’Albero fiorito
Due Bastoni - esisteva nel 1799. Diede il nome all'omonima contrada (tratto dell'attuale via Bertola) tra le contrade di San Francesco d'Assisi e San Tommaso - isola di Sant'Avertino.
Due Buoi Rossi - esisteva nel 1781. In contrada San Maurizio (ora via XX Settembre), isola di San Mattia. Casa Amateis.
Due Delfini - in piazza San Carlo portici lato est.
Due violini - id. S. Antonio da Padova, p. di San Carlo.

L’albergo 3 Corone nel 1840 in via S.Tommaso 13, nel 1895 in via XX Settembre 41, chiuso nel 1927 fu utilizzato dalla Società del Gas. A destra l’albergo Imperia-Moderno che era sito in via XX Settembre 56.


Europa - piazza Castello 19, fu il più elegante dopo che scadde il Reale. Era assai antico e si trovava nella contrada di Santa Teresa di fronte alla chiesa omonima. Isola di Sant'Eusebio.

Fagiano {del)
- Nel 1675 n’era proprietario Gian Francesco Piana, che a conto del Governo, somministrava gli alimenti al presidente Blancardi detenuto in una delle torri del castello e poi giustiziato. Egli aveva ricevuto lire 45 por dieci giorni di somministranza di cibo, a L. 4,10 al giorno. Ignorasi se originariamente era già in contrada San Francesco d'Assisi dirimpetto alla chiesa. Fu poi sostituito da un caffè. Isola San Felice.
Feder
- via S.Francesco da Paola 4, poi Trombetta. Lo scrittore russo Alessandro Herzen, esule a Torino, racconta che qui “ebbero luogo le mie seconde nozze”.
Qui davanti alcuni appassionati si erano riuniti per salutare la celebre danzatrice austriaca Fanny Elster che si era esibita in città. Era stata addirittura convocata la banda del 1° reggimento guardie. Ma a studenti liberali questo omaggio a un’austriaca non piacque così si mescolarono alla folla e quando l’artista comparve alla finestra si scatenò un putiferio, tra acclamazioni e fischi, cui si aggiunse il clamore della banda, quindi un parapiglia che sconquassò la manifestazione.
Fontana d'Oro - esisteva nel 1596 e, probabilmente, in altra sede fino alla fine del 1800.
Fucina - antichissimo ed esistente fino alla fine del 1800.

Luna Bianca - esisteva nel 1640. Il proprietario figura in una lista di sospetti da bandirsi da Torino perché favorevole ai principi Tom­maso e Maurizio contro Madama Reale. Diede il nome all'omonima con­trada.

image-1Gallo - antico e conosciuto. Nel 1797 ritrovo dei patrioti piemontesi anti­ francesi. Risulta da documenti esistente nel 1481. Nell'omonima con­trada (ora parte di via Tasso).
Gambero d'Oro - esisteva nel 1601. Diede il nome all'omonima contrada (ora parte di via Bertola fra le vie Stampatori e San Francesco d'Assisi).
Gelso Bianco o « Moré bianch » - in contrada del Carmine Il.
Giardino - id. S. Croce, p. di S. Giovanni.
Giardino Fiorito - probabilmente nella contrada delle Finanze che tendeva al giardino del palazzo Carignano. Un'osteria del Giardino con gran pergolato esisteva nella contrada di San Maurizio (ora via XX Settem­bre) tra quella dei Due Buoi (ora Monte di Pietà) e Barra di Ferro (ora via Bertola). Si chiamò poi de 1 Campidoglio.
Gran Bretagna - via Bogino 3.
Gran Commercio - in contrada di Porta Nuova (ora via Roma), isola San­t'Antonio da Padova.
Gran Mogol - piazza Lagrange
Griotta
- nella contrada dell'Arcivescovado (ora via Cavour) all'angolo con la contrada dei Conciatori (ora via Lagrange). Al numero 14 di via Dora Grossa nel cortile vi era anche un'osteria di tal nome.

Indie - nella contrada Bogino nel tratto ora detto via Vasco.
Inghilterra - fu il più elegante dopo che scadde il Reale. Era assai antico e si trovava nella contrada di Santa Teresa di fronte alla chiesa omonima. Isola di Sant'Eusebio.
Italia - Isola S. Rosa p. di S. Giovanni.


Lago Maggiore - id.S. Obertino, p. di S. Giovanni.
La Merla
- id. S. Gabriele.
Leone di San Marco
- in via S.Tommaso.
Limone d'Oro - era nella contrada dei Guardinfanti (ora via Barbaroux). Scomparve nello sventramento della diagonale di via Pietro Micca.
Londra poi Caccia Reale - in piazza Castello 18.
Luna bianca - id. S. Liborio, p. di S. Agostino,

Maschere o Mascara (ora via Conte Verde).
Monferrato - al 2 della via omonima, noto per le "signorine allegre".
Monte di Graglia - p. del Carmine
Montone d'Oro - nell'omonimo vicolo (ora via E. Duse), assai malfamato e reggia delle "lucciole".
Moretta - nella contrada dell'Arcivescovado (ova via Cavour).
More bianco (il gelso bianco) - id. S. Anastasio
Moro - Nell’isola di S.Baldassarre (121)
Muletto (Il - id. S. Pietro d’Alcantara.

Nazionale - Nell’isola di S.Federico (90)
Noce - era a Porta Palazzo all'apertura della via che porta alle Torri Pala­tine. Derivava il nome da un albero che vi sorgeva di fronte.
La Novalesa - p. del Carmine.

Papagallo - id. S. Michele, p. di S. Agostino.
Pero d'oro
- id. S. Dionigi, p. del Carmine.
Piccola Villa
o Petite Ville de Turin - era nella contrada della Palma (ora via Viotti).
Pino - il più antico che risulti da documenti noti (26 ottobre 1446). Era presso la Porta Susina (ora piazza Savoia) che in quell'epoca sorgeva sul luogo ove ora è il palazzo Saluzzo-Paesana.
Pozzo - esisteva nel secolo XVIII nel sito ove fu poi quello dei Due Delfini. Reale, assai antico e per molto tempo del rango più elevato (nel sec. XVII). Nel 1781 è indicato essere nella contrada Nuova (ora via Roma). Isola San Federico, casa Tana.

Rivarolo (di) - id, S. Eufrasia, p. dei SS. Martiri.
Rivoli
(il castello di) - id. di S. Teodoro, p. del Carmine.
Rosa Bianca
- nel 700 vicino a Porta Palazzo, isola di S.Ignazio (62).
Reale - nel 700 in contrada Nuova (via Roma) isola S. Federico .
Rosa Rossa - Nell’isola di S.Avventore (75), battezzò il tratto di contrada omonima fra le contrade del Mon­ te di Pietà e Dora Grossa (ora via Garibaldi).
Ruota della Fortuna - esisteva nel 1635 al fondo della contrada di Dora Gros­sa (ora via Garibaldi).

Savoia (di).
Santa Barbara.
San Carlo
- nella parrocchia di S. Pietro del Gallo.
San Simone
- nella contrada di Dora Grossa (ora via Garibaldi). Nell'isola di San Simone. Prese il nome da una chiesa di tal nome che nel secolo XVIII fu trasferita in borgo D'ora.
San Giorgio - contrada dei Pasticceri 9, antichissimo, forse anteriore al Pino. Nella contrada dei Pasticceri (ora parte della via Berchet). Scomparso nello sventramento di via Quattro Marzo.
San Marco - nel vicolo omonimo che si apriva quasi di fronte alla chiesa di San Tommaso, nell'isola di Sant'Anna, in casa Tavigliano. Esisteva nel 1781.
Scudo di Milano - in contrada della Basilica numero 13 nell'isola di Santa Rosa.
Scudo di Francia - in contrada di San Tommaso 12 già contrada degli Argentieri, nell'isola di Santa Margherita.
Sirena - ove ora è l'Hotel Nazionale.
Sole - nel borgo Dora al Balon.
Spagna - presso la chiesa di San Tommaso nell'isola di Santa Margherita, in casa Lessolo. Esisteva nel 1781.
Stella d'oro - id S. Francesco da Paola.
Spada Reale - nell'isola dei S.S. Martiri poi solo pensione.
Stelle (le tre stelle) - parr. di S. Eusebio (S. Filippo) cantone S. Cristina.
Struzzo - 1597,25 settembre; un documento lo dice nella parrocchia dei S. Antonio o S. Dalmazzo presso la Dora Grossa.
Sussambrino - nella contrada di Po.
Svizzera - pensione nella contrada del Teatro d'Angennes (ora via Principe Amedeo). Nell'isola Idi San Gioacchino.

Tassello d'oro - id S. Marco, p. di S. Francesco.
Testa grigia
- id. S. Ignazio, p. di S. Agostino.
Tre Colombe
- nella contrada dei Pasticceri (ora via Berchet)
Tre Corone - Nell’isola di S.Lazzaro (76)
Tre Galli - era presso i bastioni di Porta Palazzo.
Tre Galline - era nella contrada dei Fornelletti (ora via Bonelli). Isola San Nicola da Tolentino.
Tre Gigli - via della Zecca già esistente nel 1665 p. id.
Trombetta - via Roma 29.
Tre Picche - era nella contrada del Cappel Verde al numero 5 nell'isola di San Biagio. Quivi dimorava il Cardinale delle Lanze e sulla porta era collocato il suo stemma con tre lance donde il nome dell'albergo vicino. Esisteva nel secolo XVIII.
Tre Mori - nella contrada dei Cappellai al numero 4 (ora primo tratto di via Porta Palatina).
Tre Quartini - osteria-albergo nel vicolo omonimo nell'isola di San Federico. Tre Spade, nell'isola di San Marco. Nella parrocchia di San Francesco da Paola.
Tre Scalini - nell'isola di San Federico. Parrocchia di San Filippo.
Tre spade - id. di S. Marco p. di S. Francesco .
Trinità - SS. Trinità p. di S. Giovanni.

Universo - piazza Castello numero 19, nell'isola di San Damiano.
L'uomo salvatico - Nel 1520 lo teneva Giorgio Poronel.

Valentino.
Verna
- antichissimo. Si vuole che prendesse nome dalla casa in cui fu aperto detta un tempo « Ca dIa Verna» o da alcune piante di ontano che cre­scevano lì presso al principio del 1600. Era nella contrada della Verna tratto della via Principe Amedeo fra via Accademia delle Scienze, piazza Carignano e via Roma, nell'isola di San Pietro.

Zecca Vecchia - esisteva nel 1678 in contrada del Seminario (ora via XX Set­tembre) ove era un tempo la Zecca vecchia, nell'isola di Santa Cecilia.


Gli alberghi in città nel 1869 (.pdf)

Vedi la voce "Alberghi" nella sezione enciclopedica

Leggi: "degli Alberghi antichi di Torino" di Gaudenzio Claretta - 1891