Atlante di Torino


 

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Consolata Il collegio di Einaudi OspedaleMilitare Il salotto dei rancori Deposito di donne Le Doire Zona - A - Zona - G - verso la Cittadella


I numeri dei titolini corrispondono a quelli dei rispettivi isolati sulla mappa di riferimento qui in alto
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3 - Gazzetta del Popolo
In Corso Valdocco 2, nell’area dell’ex caserma Dabormida che faceva parte dei quartieri militari dello Juvarra, c'era la sede della Gazzetta del Popolo, quotidiano fondato il 16 giugno 1848. Il 31 dicembre 1983 ha cessato le pubblicazioni dopo 135 anni.
Inizialmente di piccolo formato, era uno dei fogli più economici del Piemonte: costava appena 5 centesimi la copia, mentre l’abbonamento annuo ammontava a 12 lire. Era una scelta dei fondatori, il letterato Felice Govean e i medici Alessandro Borella e Giovan Battista Bottero che fu anche il primo direttore. Il successo fu notevole e gli abbonati salirono ben presto a 14.000.

L’amore non conosce ideologie
Dopo la guerra la redazione de l’Unità (organo del partito comunista) era in corso Valdocco 4.
Al 2 c’era la Gazzetta del Popolo, giornale di destra.
Il responsabile della terza pagina dell’Unità era Raf Vallone che diventerà poi attore di fama internazionale.
Potendo usufruire di un archivio fotografico piuttosto povero, fece la corte alla segretaria di redazione della Gazzetta del Popolo che, come pegno d’amore, gli diede le chiavi del suo archivio; così Raf Vallone pescò a piene mani immagini proprio dal giornale concorrente.

 

 



image-1image-1 4 - Ospedale militare
A metà del 17000 qui era ubicato l’ospedale militare riservato alla fanteria, vicino ai viali degli Alberi del Passeggio (corso Valdocco).

 

 

 

 

 






7 – Il salotto dei rancori
In via Garibaldi 40 la casa e il salotto letterario di Amalia Guglielminetti (1881-1941). Fu amata da Guido Gozzano e intrecciò una tumultuosa relazione con Pitigrilli che finì in una Guerra privata combattuta attraverso le rispettive pubblicazioni: Grandi novelle di Pitigrilli, ma diretta da Anselmo Jona, uscita nel luglio del 1926 che si contrapponeva al quindicinale della poetessa Le Seduzioni.
Dalle schermaglie verbali si passò ai fatti: Jona, che nel frattempo aveva litigato con Pitigrilli, contraffacendo la sua calligrafia, aggiunse ad alcune lettere fornite dalla Guglielminetti, ingiurie a Mussolini. Lo squadrista Brandimarte, amico della poetessa, schiaffeggia in pubblico Pitigrilli davanti all’università,poi entra di notte a casa sua senza autorizzazione per trovare le lettere che porteranno lo scrittore in tribunale per «offese alla persona di Mussolini; attività politica contraria alle istituzioni e al regime; immoralità privata e diffusa a mezzo di pubblicazioni.»
Dopo una decina di giorni viene riconosciuto innocente, viene fermato il delatore Jona e la Guglielminetti denunciata per falso. Brandimarte verrà destituito dal comando della 1° legione Sabauda.

 

 

image-17 – Una firma della moda
Nel 1911, dopo il grande successo registrato dagli stand della moda all’Esposizione del Valentino, Giuseppe Tortonese decise di aprire in via Garibaldi 38 il primo negozio di camicette già confezionate denominato “Merveilleuse” ai vertici delle creazioni di moda fino alla chiusura, alla fine degli anni sessanta.

 

 

8 - “Deposito” di donne
Fondato nel 1684 per le donne abbandonate e povere, delle Peracchine, controllato dalla congregazione di San Paolo era situato nell’isola di San Basilio. Così chiamato perchè era sotto il patrocinio della contessa Margarita Falcombella, moglie del senatore Perracchino.

image-112 - Carmine
La chiesa del Carmine costruita dallo Juvarra nel 1732 ospitò i Carmelitani Scalzi che inizialmente officiavano a S.Benigno, nel cortile del Burro, a fianco del Municipio. Particolari le dimensioni che non rispettano i canoni dell’architettura (più stretta in rapporto alla lunghezza).

 

image-112 - L’ombra del fantasma
Anni fa sul portoncino della chiesa del Carmine, in via Bligny, di fronte a palazzo Paesana, di notte si stagliava un’ombra inquietante che secondo gli immancabili bene informati era quella del fantasma di un monaco. Il fatto attirava anche un sacco di curiosi creando non poco disturbo agli abitanti del circondario. Non fu difficile verificare che si trattava dell’ombra composita di un lampione e delle impalcature per il restauro.

 

 

 

 

 

 

image-112 - Il collegio di Einaudi
In via Bligny 1 bis il Convitto Umberto I, ex convento dei Carmine, realizzato nel 1718.
L’ordine dei carmelitani calzati venne soppresso nel periodo napoleonico e nel 1818 l’edificio fu assegnato ai Gesuiti che vi stabilirono un “collegio di educazione per giovanotti di nascita distinta”. Trasformano la loro scuola in Collegio, nel 1859, assorbendo il Collegio dei Nobili che abbandona la sede di via Accademia delle Scienze. Semidistrutto dalle bombe della II guerra mondiale.

Tra i suoi studenti: Nicomede Bianchi (1818-1886) medico, patriota e storico, Michele Lessona (1823-1894) e Luigi Einaudi (1874 - 1961), secondo presidente della Repubblica. Nel 1943 è colpito da bombe incendiarie. Dal 1993 sede del Liceo Classico Europeo.

 

image-1Tomba romana
Il 28 gennaio 1904, durante lo scavo per la fognatura in via del Deposito (l’odierna via Piave), venne alla luce una tomba in muratura coperta da un lastrone di pietra. Il lavoro di scavo, come ci racconta una relazione dell’epoca, durò due giorni e si svolse sempre in presenza di una grande folla e di un servizio d’ordine organizzato dall’autorità di pubblica sicurezza.











image-1Le doire
Lodovico il “Generoso” (1402-1465) iniziò la costruzione dei bastioni intorno alla città e di due canali, Doragrossa e Doiretta, che diedero il nome alle vie in cui scorrevano. Nel mezzo delle strade, selciate, c’erano piccoli corsi d’acqua, denominati appunto doire o doirette, che servivano da scolo per i rifiuti, per le acque piovane, per domare gli incendi e per lo sgombero della neve, ma raccogliendo di tutto davano luogo, spesso, a una poltiglia puzzolente.
Emanuele Filiberto, nel 1573, estese a quasi tutte le vie il corso delle doire. L’acqua proveniva dalla Dora, attraverso la condotta, detta il Partitore, nella piazza di Porta Susina.

Igiene
Dal 1823 (da via Doragrossa e contrada Nuova) si iniziò a riformare il selciato (con due rotaie in pietra per i carri e marciapiedi sopraelevati), quindi eliminando le doire centrali e scavando canali sotterranei a due livelli per lo scolo dell’acqua piovana e dei liquami che venivano raccolti in pozzi neri nei cortili, svuotati periodicamente.
Le case dotate di bagno erano pochissime (si iniziò con quelle più ricche solo nel 1825). In compenso si poteva affittare un carro che portava a casa tutto l’occorrente per il bagno (vasca con acqua scaldata da una stufa) per un’ora e mezza a 1 lira e 75 centesimi.

 

image-1Contrada di Dora Grossa
La contrada era fiancheggiata da edifici di altezze e forma molto diverse, così nel 1736 Carlo Emanuele III volle che venisse raddrizzata e uniformata.
L’ultima casa ad essere ricostruita fu quella che sorge innanzi a San Dalmazzo di proprietà dei marchesi d’Angennes poi del conte Galli.
La via cambiò nome, assumendo quello attuale, subito dopo la morte dell’eroe dei due mondi.



Via Garibaldi - vedi le immagini delle antiche attività commerciali della via

 

 

 

 

 




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