Le fontane di Santa Barbara

La fontana dei delfini

Grazie all'interessamento e ai fondi del marchese Tancredi Falletti di Barolo, nel 1827 si scavò vicino alle fonti di Santa Barbara (in corso Regina Margerita 128, dove c'era la caserma dei Vigili del Fuoco) un pozzo profondo 12 metri e di 3 metri di diametro: sopra, si eresse una torre alta 14 metri . Una ruota, azionata dall'acqua che sgorgava, metteva in moto quattro pompe e l'acqua giungeva sino al Palazzo Civico, di­stante 542 metri e situato 12 metri più in alto del pozzo. Ciò originò tre zampilli, cioè tre fontanelle: una nel «cortile del burro» e due all'ingresso del palazzo, negli intercolonni che il Lanfranchi aveva disegnati per collocarvi le statue di Carlo Emanuele II e di Cristina di Francia. Le due fontanelle vennero rimosse nel 1858, e nelle nicchie furono collocate le attuali statue di Eugenio e Ferdinando di Savoia.
Nel 1837 altre due pompe - sempre traendo l'acqua dal pozzo di Barbara - alimentarono una fontana in Piazza d'Italia, ove vi era il commercio della frutta (attuale Porta Palazzo). L'artistica fontana, opera dell'architetto Barone, faceva sgorgare il liquido elemento dal­ le narici di quattro splendidi delfini bronzei. L'artistico manufatto, alla fine del secolo, venne smantellato e la «fontana dei delfini» venne collocata all'interno del Foro Boario, di fronte al sito ove veniva effet­ tuata la bollatura dei maiali ossia al mattatoio (ora demolito).


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