Quartiere Lucento


 

image-1Nella periferia nord-ovest, fa parte della circoscrizione 5, comprende il parco della Pellerina, il più grande della città.

Secondo una leggenda, il nome Lucento deriva dallo scintillio delle baionette dei soldati durante l'assedio del 1706 alla nostra città, ma molto probabilmente il nome deriva da Guglielmo da Lucento che nel 1227 aveva qui un fondo. Il nome deriva quindi da un “prediale”, come Bertolla e Campidoglio.

Il quartiere si presenta ancor oggi relativamente rurale, in quanto da sempre periferico.
Sono documentati, nel territorio a occidente rispetto all'antico castrum, piccoli insediamenti di antichi romani della gens Avilia.

Nel XIV secolo poi, si sviluppò qui un antico castello (di proprietà della famiglia Beccuti), dotato di torri di avvistamento e di un borgo sottostante, poi inglobato dall'insediamento delle tenute di caccia di Emanuele Filiberto di Savoia nel XVI secolo, quindi ceduto a Filippo I d'Este.

Il castello resterà agli Este di San Martino fino al 1654. 
Oggi è sede di varie aziende all'interno del comprensorio di Via Pianezza, 123, vicino, appunto, alla Chiesa di S. Bernardo e S. Brigida.
La suddetta chiesa, che risale al XV secolo per volere dell'allora feudatario Ribaldino Beccuti, fu annessa al nascente castello e successivamente ampliata, prima nel 1605, e poi nel 1654 da Amedeo di Castellamonte.
Il castello passò poi ai Tana, assoggettati agli stessi Savoia.

image-1Nel 1706, il quartiere fu teatro di battaglie tra le truppe francesi e quelle sabaude, queste ultime occupate a ritardare l' assedio della città, bloccando i francesi da occidente: i combattimenti più duri si svolsero intorno al castello di Lucento ed all'area circostante, grazie alla posizione strategica del complesso.

 

 



image-1Dopo l'assedio, il borgo si ricostituì con l'apertura della strada e della ferrovia verso Pianezza e verso Venaria Reale (1884 circa), con accessi viari provenienti dal podere della Cascina Bianchina (questa poi abbattuta per costruire le Ferriere FIAT-Vitali) di Parco Dora (Torino), creando nuovi agglomerati, quali Tetti di Lucento e, soprattutto, Borgata Ceronda.

 

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