Quartiere Cenisia


 

image-1Nella zona centro-occidentale; nel Settecento era un quartiere periferico dove sorgevano diverse cascine.
Storicamente rappresentava l'approdo all'antica Porta Segusina (o Decumana) nell'impianto romano della città, da occidente. Da questo quartiere partiva una strada che arrivava al Moncenisio (“monte delle ceneri”, da un antico incendio boschivo) e da cui deriva il nome di borgata Cenisia.

Il nome derivò dall'omonima strada, che proveniva dalla vicina Valle di Susa e dal valico del Moncenisio, verso l'ingresso in città attraverso la Porta Segusina.
Questa strada percorreva il territorio dell'attuale quartiere, che acquisì una certa importanza a partire dal XVII secolo, per la presenza di varie cascine, una per tutte la Porporata, di proprietà dei marchesi di Sampeyre.

Nel XVIII secolo, il quartiere fu poi teatro di battaglie con le truppe francesi, particolarmente nel 1704, quando ne fecero il punto nevralgico del loro assedio.
Qui, l'esercito francese riceveva i rifornimenti che provenivano da Susa. Due anni dopo, con la vittoria su Luigi XIV, i Savoia riconquistarono i territori, facendo oltre seicento prigionieri.

Il quartiere Cenìsia si popolò soprattutto durante gli anni dell'industria, contemporaneamente agli adiacenti quartieri, specialmente Borgo San Paolo, e legati alle nascenti fabbriche della Lancia, dell'Ansaldo, della Lux, della Nazzaro, del Ruotificio Italiano, etc.

Ne seguì una straordinaria crescita demografica e urbanistica, formando un'unica area ad alta densità industriale ed operaia.

A partire dagli anni ottanta del '900, la vocazione industriale della città iniziò a venire meno, e con essa i maggiori stabilimenti abbandonarono il quartiere.

image-1Nel corso degli anni novanta, buona parte delle strutture abbandonate furono valorizzate da un recupero architettonico, finalizzato ad ospitare uffici pubblici, come il primissimo stabilimento della Lancia (1911, in stile liberty) in corso Peschiera/Corso Racconigi (oggi utilizzato come sede circoscrizionale), più la struttura bonariamente chiamata del Lingottino (in quanto simile al Lingotto, storico edificio industriale della FIAT), in Corso Racconigi/Via Vigone, ex FIP - Fabbrica Italiana Pianoforti, poi diventata sede tributaria.

 

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