L'ippocastano di Primo Levi
    
    
  
 518 - La poesia dedicata ad un albero
518 - La poesia dedicata ad un albero
      Dal balcone della sua casa di corso Re Umberto 75 lo scrittore Primo Levi vedeva gli ippocastani del viale ai quali dedicò una poesia: "Cuore di legno".
"Cuore di legno"
      Il mio vicino di casa è robusto.
      E' un ippocastano di Corso Re Umberto;
      ha la mia età ma non la dimostra.
      Alberga passeri e merli, e non ha vergogna,
      in aprile, di spingere gemme e foglie,
      fiori fragili a maggio;
      a settembre ricci dalle spine innocue
      con dentro lucide castagne tànniche.
      E' un impostore, ma ingenuo: vuole farsi credere
      emulo del suo bravo fratello di montagna
      signore di frutti dolci e di funghi preziosi.
      Non vive bene.
      Gli calpestano le radici
      i tram numero otto e diciannove
      ogni cinque minuti; ne rimane intronato
      e cresce storto, come se volesse andarsene.
      Anno per anno, succhia lenti veleni
      dal sottosuolo saturo di metano,
      è abbeverato d'orina di cani.
      Le rughe del suo sughero sono intasate
      dalla polvere settica dei viali;
      sotto la scorza pendono crisalidi
      morte, che non diventeranno mai farfalle.
      Eppure, nel suo torpido cuore di legno
      sente e gode il tornare delle stagioni.
    
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