Crocetta - Beata Vergine delle Grazie


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image-1514 - Nel 1558 Maddalena Groppello da Soncino, fece costruire una cappelletta per grazia ricevuta. La affidò alla parrocchia di Santa Maria di Piazza, (che era all'angolo con l'odierno vicolo Crocetta, dove ancora oggi c'è la "chiesa del convalescenziario) al tempo sede metropolitana dei frati Carmelitani,poiaffidata ai padri Filippini.

Nel 1618, Carlo Emanuele I sostituì i carmelitani con i frati trinitari della redenzione, per i quali, nel 1618, fece costruire una chiesa e un convento, con un piccolo orto.

 

image-1Gli abitanti della Crocetta, quando la chiesa del Lingotto, nel 1686[, divenne parrocchia, chiesero una loro propria parrocchia indipendente.
Per questo motivo iniziarono i dissapori tra i due ordini religiosi, che si protrassero per molti decenni, in quanto i Filippini risultavano titolari della parrocchia ed i Trinitari di chiesa e convento. 

I frati gestirono il convento occupandosi dell'istruzione religiosa degli abitanti della zona, ma a un certo punto entrarono in conflitto con la parrocchia di sanr'Eusebio (l'attuale San Filippo, in via Maria Vittoria), dalla quale dipendevano.

 

 

 

 

 

image-1Fu Vittorio Amedeo II a mettere fine alla contesa, nel 1727, trasformando la Crocetta in parrocchia: i trinitari obbedirono alla volontà del sovrano, ponendo però alcune condizioni, tra le quali la concessione di una congrua dote, l'uscita di scena dei rettori di sant’Eusebio e la costruzione di una canonica.
I contrasti tra trinitari e filippini proseguirono ancora a lungo a colpi di reclprocl dìspettuccl, con frequenti ricorsi alle autorità.
La parola fine fu messa addirittura da Carlo Felice nel 1828, con la consegna della parrocchia Beata Vergine delle Grazie ai canonici della Crocetta, attorno alla quale si era andato formando il borgo, abitato da nobili e ricchi borghesi.

image-1Nel 1887 Don Alessandro Roccati, appena nominato parroco, acquistò dalle famiglie Rignon e Bogetti il terreno per la nuova chiesa, progettata dall'architetto Giuseppe Ferrari d'Orsara. Il 9 settembre 1889 la chiesa, ancora incompiuta, veniva aperta al culto.
Infine Felice Rignon, proprietario di Villa Verrua (ultimo esempio di villa settecentesca nella zona), donò un appezzamento di terra per la costruzione della casa parrocchiale

 


La denominazione popolare usata da tutti deriva dalla croce rossa e azzurra che fregiava l'abito dei padri trinitari, per lungo tempo titolari dell'edificio e del culto.


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