L'interno della cella dove venne rinchiuso Ignazio Vian, partigiano che, per timore di cedere alle torture, qui tentò il suicidio tagliandosi le vene,
scrivendo col sangue sul muro: "Meglio morto che traditore". Venne salvato e piu' tardi fu tra gli impiccati all'angolo tra via Cernaia e corso Vinzaglio.