Spiagge sul Po
Agli inizi dell’800 i torinesi disponevano di vere e proprie spiagge sulle sponde del Po, alcune libere al pubblico, altre attrezzate con ombrelloni e sdraio a pagamento.
La spiaggia “dei brutti”
La gran parte dei lidi era situata a monte del centro cittadino per evitare gli scarichi industriali e fognari più a valle, ma i torinesi non si negavano certo qualche ora di tintarella per così poco.
La prima spiaggia sulla riva destra del fiume (quella di c.so Moncalieri) è la cosiddetta spiaggia “dei brutti”, situata poco prima dell’odierno ponte delle Molinette, non attrezzata e frequentata principalmente da operai e povera gente.
I Bagni Lido Savoia
Appena oltre si incontrava il fiore all’occhiello degli stabilimenti torinesi dell’epoca, i Bagni Lido Savoia. Offriva sdraio, ombrelloni, cabine e docce, il tutto con alle spalle la frescura della collina e di fronte lo spettacolo offerto dalla capitale del Regno di Sardegna. Il suo posto è stato preso dalla piscina Comunale Lido, costruita nel 1933 e dotata di una grande veranda panoramica sul fiume.
La posizione dei Bagni Lido Savoia, quasi al centro nella cartina Torino
Sempre sponda destra, appena 500 metri più avanti, i cittadini più facoltosi potevano rilassarsi sulla sabbia fine dei Bagni Diana. Stabilimento di lusso, era posizionata all’altezza dell’attuale Museo dell’Automobile e vantava tra le sue caratteristiche più apprezzate quella di avere una grande piscina a disposizione dei suoi clienti. La piscina è tuttora in funzione, gestita dal Gruppo Sportivo Fiat.
I Bagni Diana con, a destra, la grande piscina
La sponda sinistra del Po era invece riservata ai meno abbienti che, nella bella stagione, si riversavano in massa al Lido Spezia, posto allo sbocco dell’omonimo corso e attrezzato anch’esso con cabine, docce e servizi. Più avanti il Lido Millefonti, sempre provvisto di tutti i comfort, ma a prezzi popolari e, quasi alla confluenza tra Po e Sangone, un’ulteriore spiaggetta libera.
La spiaggia “libera” alla confluenza con il Sangone
Se vi state chiedendo perchè al giorno d’oggi noi non possiamo godere di questo comodo svago estivo, sappiate che furono i lavori per la grande esposizione di Italia ’61 ad inghiottire la sabbia del Lido Millefonti, mentre il Lido Spezia resistette fin quasi agli anni ’70.
Il lento declino delle spiagge cittadine era in realtà iniziato qualche anno prima con il boom dell’auto e la possibilità per tutti o quasi di raggiungere le località di mare in poco tempo. Il colpo mortale fu però inferto poco meno di 50 anni fa, quando l’amministrazione comunale decretò il divieto di balneazione a causa del crescente inquinamento e in riva al Po nessuno andò più a prendere il sole fino alla recente creazione di una spiaggetta ai Murazzi.